martedì 30 ottobre 2012

O Roma o Orte!















Piano. Che la sciassa è in primo piano, la fascia pure, e lui "scassa", rappezza e buca e poi al vecchio Penna sul Colle, su al Qui rinale, chi lo sente? Giggino stay hungry, stay foolish, not choosy, e nemmanco stay at home, che lui d'esser schizzinoso a ritrosia davanti al focus di telecamera nemmanco ci pensa, giammai abdicherebbe lo scettro imbandanato. La rivoluzione non è pranzo di gala, è risaputo, che s'apparecchi ordunque il tavolo, tres charmant, ed il Consiglio abbia inizio!

Da Partenope ribelli scossi e muscolari, i consiglieri (circa trenta) giunsero a testuggine, passando per Testaccio, finendo in piazza (non di spaccio, pur smerciando a favor di media il loro credo anti-montiano), ed il consesso ad enclave è in seduta semi-plenaria, di certo en plein air, col Pasquino a Roma e le pasquinate napoletane a far da contorno. Fidato di stola ermellino arancionè, il vice-ammiraglio, l'Hermano Menor, il Volontario Claudio, segue da presso l'ordito del Grande Fratello, lo scampanio lontano, lo scalpitio sommesso: via, che il barnum pianti le tende anche a Roma, "Bufala Giggin" è pronto in resta, in sella al destriero cocozza, sparacchiando contro il Monti Dracula che svena i Comuni, dissesta le casse, impaletta (per tacer del resto) i Sindaci, manco fosse banchiere del sangue, come Avis, "e se avisse fatt' a nate chelle ch' 'e fatto a Giggino??", come potrebbe il Rivoluzionario della Domenica (a piedi, sul Lungomarelibbbbberato) tollerare tutto questo, al minimo il pre-dissesto?

Come potrebbe spendere il nome, spandere i panni, lavarli nel golfo e metterli in fila sul boma della prossima America's Cup, come vessilli a stelle e strisce, se il crudele Monti Python, dopo aver sconfitto quello di pria, "Er Riporter", non mollasse la cassa, almeno in parte-nopea, cazziando la banda, o la randa, di quelli giunti a protesta, arancioni nel pedigree, dopo sosta all'autogrill, napoletani fino al midollo, al minollo, sempre alla ricerca del Massimo (Troisi?), col minimo sfarzo?
Già come farebbe il nostro Sceriffo di Nottinghill, ad organizzare il suo caranevale continuo, il suo capodanno liberato, il circo equestre a favor di telecamera, senza un decreto ad hoc, un "salva-Napoli-e-poi-muori", magari benedetto dal decrepito sul Colle, la Penna canuta che dal monito tutto osserva?

Ma è qui la festa, ora e così sia: il bamboccione stolido sorride dal desco, la ghirlanda tricolore è ben appuntata, il cartello è a protesta, il carrello lo insegue, il suo ego ne fa le spese ed il conto è a nome Napoli: Pullecenella ha cambiato casacca, l'appendice nasesca, priapesca, è ribattuta a botte, pare cocozza schizzata, col sorriso a sbrego per un ballo di sfessania declinatosi a farsa. Forse, perchè d'Halloween siam tutti presi, è decreto o scherzetto?, col piccolo sindaco tricoricciutto che bussa alla porta, reclama il dolcetto, nessuno gli apre, o forse non s'ode, troppo alto è il "boom" dei vespri a Trinacria, perchè Giorgio lo intenda.

Sarà per la prossima volta, la prossima festa, aspettando che cambi l'aria, che cadan le nevi dai Monti. O magari che il Napoletano emigrato sul Colle cambi le pile all'apparecchietto acustico. Si torna a Napoli con tutto il cuccuzzaro.

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